Ultimo aggiornamento: 01/02/2024
La Biblioteca Musicale "L. Bettarini" si configura come una struttura essenzialmente scolastica ma le caratteristiche del suo patrimonio, che si va continuamente ampliando grazie ad una serie di donazioni di privati e ad acquisti particolarmente mirati, sono tali da conferirle le connotazioni di una vera e propria biblioteca specializzata.
Il 6 marzo 1999 la biblioteca è stata inaugurata e intitolata a Luciano Bettarini. Un percorso cominciato qualche anno prima con l'impegno del maestro Franco Giovannelli che – ancora in vita Bettarini – puntava a valorizzare e soprattutto "far vivere" un patrimonio musicale frutto di una vita spesa per l'arte, cioè la biblioteca privata di Luciano Bettarini, pratese che ha girato il mondo. Compositore e maestro di canto e di musica che torna alla sua città dopo aver viaggiato per terre musicalmente diverse, dall'America alla Cina. E in queste peregrinazioni ha seminato e raccolto.
Attualmente la Biblioteca musicale “Luciano Bettarini” è in fase di riallestimento. I fondi che la compongono sono stati trasferiti in due nuovi ambienti di Palazzo Martini e continuano a essere disponibili per la consultazione e il prestito. La sala a piano terreno, sede tradizionale della biblioteca, completamente ristrutturata, sarà trasformata in uno spazio polivalente: un luogo di lettura e di ricerca, attrezzato anche per l’ascolto, lo studio, e l’esecuzione del patrimonio musicale; una sala per incontri e seminari; un piccolo museo dove saranno esposti, a rotazione in mostre temporanee, i documenti bibliografici più preziosi conservati dall’istituzione.
Viene effettuato servizio di prestito locale sia per il materiale a stampa che per quello audiovisivo. La durata del prestito dei volumi è di un mese, del materiale audiovisivo dieci giorni. Il prestito del materiale musicale a stampa è condizionato alle esigenze didattiche della Scuola.
È possibile visionare il catalogo online.
Il servizio di prestito interbibliotecario e fornitura documenti viene svolto gratuitamente a livello regionale attraverso il servizio LibrInRete.
Le richieste a livello nazionale vengono effettuate alle stesse condizioni della Biblioteca comunale "A. Lazzerini".
I periodici posseduti dalla Biblioteca sono circa 120. Si tratta prevalentemente di collezioni novecentesche cessate (solo 10 sono in abbonamento corrente) ma spesso cospicue ed orientate in tutti i settori musicali.
Attualmente è possibile consultarne in sede l'elenco completo suddiviso per ordine alfabetico di titolo. Per ciascuna testata è indicata la consistenza e la collocazione in Biblioteca.
La Biblioteca ha in corso la catalogazione del proprio patrimonio periodico nel Catalogo italiano dei periodici (ACNP), consultabile online al sito web ufficiale.
Raccoglie oltre 4000 dischi in vinile e 500 CD, musicassette e VHS. Sono presenti tutti i generi musicali con particolare riguardo alla musica cameristica, sinfonica e lirica. È comunque cospicua la collezione jazz e latino-americana.
Tutto il materiale audiovisivo può essere ascoltato in biblioteca o ricevuto in prestito per un periodo di dieci giorni.
Tramite la Biblioteca "L.Bettarini" è possibile ottenere in prestito i CD posseduti dalla Biblioteca Roncioniana di Prato (la quale non effettua prestito diretto agli utenti). Per ottenerli bisogna farne richiesta alla Biblioteca musicale, presso la quale potranno essere ritirati e restituiti.
Particolare importanza è rivestita dal Fondo Bettarini. Si tratta della biblioteca privata del maestro pratese Luciano Bettarini, compositore, ricercatore e direttore d'orchestra i cui interessi - professionali e di collezionista - nel settore della musica vocale hanno portato alla formazione di una raccolta che comprende:
Il maestro ha frugato nelle biblioteche e nei musei della Terra, ha diretto orchestre, ha scritto musica, ha dato e ricevuto. Il simbolo, la sintesi di questa esistenza, l'uomo Bettarini la materializza negli oltre quindicimila pezzi di carta pentagrammata che ora si trovano alla Scuola Verdi. Per vivere nelle mani di chiunque abbia amore per la musica.
Una raccolta di circa 3.000 dischi in vinile che è andata recentemente ad arricchire la dotazione della Discoteca della Scuola composta prevalentemente da CD e registrazioni di concerti.
Alessandro Carraresi, musicofilo fiorentino, ha donato nel 1995 alla Scuola comunale "G. Verdi" la propria collezione di oltre 3500 dischi in vinile. Dell'intera raccolta - che spazia dalla musica cameristica alla sinfonica e al jazz – è stato compiuto uno spoglio catalografica ed una indicizzazione tale da consentire l'immediato recupero dell'informazione richiesta ovvero del brano ricercato. Si tratta di una nuova opportunità di avvicinamento alla musica che la Biblioteca musicale "L. Bettarini" offre alla città: i dischi possono infatti essere ottenuti in prestito oltre che ascoltati in sede. Vale la pena di evidenziare che all'interno della collezione si posso recuperare moltissimi brani che l'industria discografica non ha ancora trasferito su compact.
Collezione di partiture, spartiti e volumi di argomento musicale. La sua particolarità è data dal fatto che raccoglie le prime edizioni di quasi tutta la produzione di critica musicale italiana nel periodo di tempo fra le due Guerre. Il fondo è composto da alcune centinaia di partiture, spartiti, riviste e volumi di argomento musicale
Il fondo Adalberto Silenzi è stato donato dagli eredi al Sistema Bibliotecario Provinciale nell’anno 2002. Poliedrico come il suo possessore, è stato suddiviso e dislocato a Prato in base ai due filoni principali, ovvero quello letterario e quello musicale.
Il primo nucleo si trova presso la Biblioteca comunale “A. Lazzerini”, il secondo presso la Biblioteca musicale “L. Bettarini”.
Abbiamo il piacere di presentare di seguito il ritratto inedito di Silenzi dettato da Giuseppe Nuti pochi mesi prima della sua scomparsa:
"Il Ragionier Adalberto Silenzi era veramente un grande ragioniere. Tanto è vero che per alcuni anni un suo amico e collega, che era ragioniere generale dello Stato, lo invitò a Roma per aiutarlo in occasione della redazione del bilancio generale della Repubblica. E’ questo un fatto ignoto ma accertatissimo e di singolare valenza nella vita di questo caro amico e dunque merita di essere dichiarato subito.
Nativo delle Marche, egli passò quasi tutta la giovinezza lontano da Prato e non conosco personalmente quali furono le circostanze che ve lo condussero. Mi sembra però che fossero ragioni di famiglia, legate alla professione del padre.
Nonostante la sua grande professionalità, egli si considerava certamente nato per altro. Considerava la vita del ragioniere come una parentesi, anche se lunghissima. Infatti quando casualmente poteva leggere una pagina del libro di Omero (egli leggeva il greco) questo gli sembrava quasi che riassumesse tutto quello che non aveva potuto fare. Quando la conversazione toccava qualche punto della cultura classica gli si illuminava il volto: parlava con un’eloquenza davvero ammirabile. Era veramente nel suo mondo. Quando parlava con qualcuno che professionalmente conosceva le lingue classiche si vedeva che quello era veramente il suo campo, soprattutto se si poteva aggiungere la linguistica (o, come si diceva allora, la glottologia). Di essa era realmente innamorato e ne aveva una competenza veramente rara in quanto conosceva – per averli letti nella lingua originale, in quanto parlava correntemente francese, tedesco e spagnolo – i testi del De Saussure e degli altri autori della scuola che da esso prende nome.
Non bisogna poi dimenticare la grandissima passione e la profonda conoscenza di Dante e della Divina Commedia, di cui conosceva a memoria numerosissime pagine e non solamente quelle solite che ai suoi tempi ogni persona colta conosceva ma anche i brani che più raramente ricorrono nella memoria o nella bocca di coloro che frequentano la lettura di Dante.
Nella sua collezione di letteratura musicale ci sono tutte le opere di Wagner e quando egli ne parlava si vedeva la conoscenza solida, profonda, sicura di chi lo ha studiato per anni e anni. Possedeva però anche tutte le opere di Verdi e ne era entusiasta. Direi quasi che il Wagner fosse stato l’amore della giovinezza ma che il Verdi fosse stato quello di tutta la sua vita.
Egli aveva anche un legame familiare con la musica. Infatti la Signora Silenzi era figlia del maestro Giovanni Castagnoli, che nella generazione anteriore era stato valente insegnante di musica e compositore fecondissimo. Era poi noto agli amici che per una trentina di anni aveva suonato il flauto nell’orchestra del Teatro Metastasio. Questa lunga pratica era stata fondamentale per tutta la sua vita culturale e artistica. Certamente si può vedere un sottile ma profondo divario fra il ragioniere valentissimo ed il musicista altrettanto preparato ed entusiasta, come era anche risultato dalle sue conversazioni piene di competenza ed entusiasmo.
Indubbiamente la personalità di Adalberto Silenzi non si chiudeva nel ragioniere né nel maestro di musica. Un po’ scherzando si potrebbe dire che era un ragioniere musicista o un musicista ragioniere. Certamente era valentissimo in entrambi i campi.
La nostra amicizia fu bella, profonda e rispettosa."
Giuseppe Nuti
Attilio Ciardi (1834-1905) intraprese lo studio della musica con il fratello flautista Cesare per poi proseguire gli studi in pianoforte e composizione all’Istituto Musicale di Firenze.
Nel 1850 formò un duo concertante con il fratello e insieme si esibirono nei maggiori teatri e nelle più importanti sale da concerto italiane, ottenendo grande successo. Dopo la partenza di Cesare per la Russia si dedicò alla direzione della banda della Guardia Nazionale di Firenze e in seguito, tornato nella città natale, all’insegnamento.
Fu maestro di pianoforte e canto corale alla Scuola comunale d’archi e al Collegio Cicognini per oltre quarant’anni, oltre che maestro privato di molte famiglie della città e organista della Cappella del Duomo.
Scrisse molta musica per banda, coro, orchestra. Da ricordare Marinella (1877) e Ivanhoe (1888), opere liriche che ottennero grandi consensi di pubblico e di critica.
Il fondo comprende:
Attilio Nuti (1839-1903) fu violinista (accompagnatore in duo di Giovanni Bottesini), direttore d’orchestra e insegnante di violino presso la Scuola comunale di strumenti ad arco di Prato, per i cui allievi elaborò riduzioni dei brani operistici e sinfonici più in voga all’epoca. Il figlio Dante (1865-1954) fu insegnante di violino e viola al Conservatorio di Lucca. A differenza del padre predilesse la musica cameristica; pubblicò per Carisch diverse composizioni e molte altre ne elaborò per usi didattici.
La biblioteca ha avviato una campagna di digitalizzazione del suo patrimonio ed è presente su Internet Archive con una pagina dedicata, dove è possibile prendere visione dei documenti digitalizzati.
Consulta la pagina della Biblioteca Bettarini su Internet Archive
Ultimo aggiornamento: 01/02/2024
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